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Honda – The Cog il miglior spot di sempre

Andata in onda nel 2003, la pubblicità del marchio automobilistico di Tokyo ebbe un grandissimo successo di pubblico e di critica.

Da Facilerent

Per lanciare la settima generazione della Accord, la Honda commissionò all'agenzia Wieden+Kennedy uno spot televisivo che potesse lasciare realmente il segno e incantare il pubblico del piccolo schermo e del web: diretto da Antoine Bardou-Jacquet, lo spot richiese infatti un budget di circa un milione di dollari e sette mesi di produzione. 

"The Cog" fu mandato in onda il 6 Aprile 2003 sulla ITV, una rete britannica, durante il Gran Premio di Formula Uno del Brasile. Sfruttando la logica della cosidetta "macchina di Rube Goldberg", la pubblicità mostrava una catena di parti collidenti tra loro, le quali furono appunto ottenute da una Accord disassemblata. 

Lo spot ebbe un successo così grande nel pubblico che, nelle 24 ore successive alla prima messa in onda, il sito britannico della Honda fu investito da una quantità di traffico che tutti gli altri brand di automotive inglese avrebbero ricevuto forse in un mese: su internet fu visto da circa 250.000 persone, di cui 10.000 richiesero una brochure informativa della Accord o addirittura la copia DVD dello spot.
Inoltre "the Cog" vinse svariati premi della critica, come ad esempio il premio "Miglior spot di sempre" assegnato dalla rivista Auto Express.

Una curiosità, la pubblicità non fu realizzata in un'unica ripresa, ma per questioni di budget fu il frutto dell'unione di due "takes". Altri interessanti retroscena furono svelati dall'intervista del Guardian a Rob Steiner, dall'agenzia Wiener+Kennedy: "Mentre giravamo le varie prove (più di 600), era come assistere a una partita di calcio: quando qualcosa andava storto, nello studio, c'erano le stesse reazioni del pubblico come quando un attaccante la tira troppo alta, sulla traversa".

Steiner racconta anche la meccanica di una scena particolarmente d'effetto "La sequenza in cui i pneumatici salgono sulla rampa è molto più semplice di quel che sembra. In fondo alla ruota c'è un peso: una volta che la ruota viene toccata, il peso si sposta e, nel tentativo di ribilanciarsi, la ruota sale a sua volta sulla pendenza".